I monti Lepini per la loro conformazione geomorfologia, per il tormento delle loro valli, per le loro mura “ciclopiche” e per la secolare presenza romana che venne a sostituirsi alle popolazioni volsche, sembra la più adatta a generare miti e storia dei suoi “antiqui abitatori”. E ecco che Virgilio, Ovidio, ed altri poeti venire incontro a queste terre ospitali, dove trovarono rifugio dei, eroi eponimi, avventurieri che seguirono i fati di Enea. Ed allora ecco tra le sue selve nascondersi il dio Saturno per fuggire le giuste ire di Giove: qui egli rimase confinato fra le boscaglie de’ monti lepini e setini, vicino a Bassiano, nei latiboli di queste montagne, da cui prese nome il “Lazio”. Così il Gonzaga nel secolo XVII seguito da Gilberto Genebrardo che asseriscono concorsi come il dio Saturno rendesse civili e umane queste popolazioni. Addirittura la vecchia Guida del CAI(1890) indica come tale nascondiglio del dio Saturno fossero di Valle Carella, terra vicino al Casal del Pozzo, tra Carpineto, Bassiano e Norma. E ecco goignter in queste terre lepine anche i giganti come Poliremo, che innalzò le poderose mura di Norba(Norma)<
