In questa parte del paese più storicamente e artisticamente interessante si trovano la chiesa di S. Angelo, detta anche di San Michele, e la Torre Aldobrandina: era il nucleo primitivo abitato.La chiesa oggi si presenta alquanto deturpata per l’innalzamento del campanile e soprattutto per l’invasione di appoggi delle abitazioni private. L’interno di questa chiesa ha un’analogia con quella di S. Maria del Popolo, in quanto è a sala con due cappelle laterali. Ultimamente la chiesa è stata impoverita dell’opera artistica più interessante, come la tela di Giulio Romano raffigurante la Flagellazione del Cristo, attualmente alla collegiata. Al centro del pavimento vi sono le tombe gentilizie dei Pecci e dell’archiatro di Leone X Lorenzo Porta.
Di questi è conservata anche un’epigrafe dove si dice che i figli Ludovico, dottore in medicina, Biagio, dottore in legge, e G. Battista, capitano, fecero porre la lapide recante scritta che morì nella stessa ora, nello stesso giorno e nello stesso momento della propria consorte Maria Prosperi. Interessanti dal punto di vista artistico sono anche i tre bassorilievi che vi si trovano: a sinistra vediamo un’icone di S. Luca, vi è poi una tomba terragna stile Pier della Francesca, raffigurante Nicola Cicadio, governatore del dominio della famiglia Conti, e vicino l’altare, si trova il bassorilievo raffigurante la Madonna tra S. Pietro e S. Giovanni Battista fatto scolpire da Giovanni Comes (conte di Carpineto). A sinistra dell’entrata c’è l’acquasantiera del 1559 e la cappella di S. Francesco appartenente alla famiglia Pecci.
Sant’Angelo era una chiesa “baronale”, cioè dei signori del paese ed era anche la sede della compagnia della Buona Morte, (secolo XVIII).
Fino a pochi anni fa, la sera del Venerdì Santo, i componenti questa compagnia, i cosiddetti “monaci”, partecipavano alla processione incappucciati di nero trascinando, due a due, una catena al piede.