facciata palazzo pecci

Proverbi

Ghi caglina nasce, ‘ntera ruspa.

Chi gallina nasce, per terra ruspa.

 

Ghi òlepe fa, òlepe penza.

Chi volpe fa, volpe pensa.

 

Jo più sano te’ la cossa rotta.

Il più sano ha la coscia rotta.

 

Quanto i grussi fao i crapicci, so comme agli mammocci che se sucheno i mucci.

Quando i grandi fanno i capricci, sono come i bambini che si succhiano le caccole del naso.

 

Quanto glio sole fa gl’ occhietto, caccete le scarpe e ficchete aglio letto.

Quando il sole fa l’ occhietto, levati le scarpe e mettiti al letto.

 

Glio cannarile stritto stritto, se ‘nghiotte la casa co’ tutto glio titto.

La gola(oppure la canna fumaria) stretta stretta, si inghiotte la casa con tutto il tetto.

 

Quanto glio porco s’ e’ ttrippato, reoteca glio scifo.

Quando il porco si è sazziato, rigira la mangiatoia.

 

Non me tate i consigli, saccio sbaglià da sulo.

Non mi date consigli, so sbagliare da solo.

 

Se ficiaria i cappegli glie nascerieno tutti senza capo.

Se facessi i cappelli nascerebbero tutti senza testa.

 

Quando la olepe non arriva all’ uva dice che se sa de ranceco.

Quando la volpe non arriva all’ uva dice che è acerba (di cattivo gusto).

 

Quando te leggeno la condanna a morte ‘npò fa più gnente.

Quando ti leggono la condanna a morte non puoi fare più niente.

 

Statece alle case cà ce acquistite cà amore beglio.

Statevi a casa che avrete una buona salute.

 

Lassa gl’aratro e và pe ciammaruche.

Lascia l’ aratro e vai per lumache.

 

Ogni chiesa te n altare, ogni casa te na croce, aghi na te se la fa de zippo.

Ogni chiesa ha un altare, ogni casa ha un croce, chi non ce l’ ha se la fa di zeppi.

 

Pozza piove benzina e doppo lampesse.

Possa piovere benzina e poi facesse i lampi.

 

Agli Santi vecchi non cesse fa più orazione.

I vecchi non li sente più nessuno.

 

Tutta l’acqua va aglio mare.

Tutta l’ acqua va al mare.

 

Forza e coraggio, ca doppo aprile ce vè maggio.

Forza e coraggio, che dopo aprile viene maggio.

 

Ancima allo cotto l’acqua ollita

Tipo piove sempre sul bagnato (sopra al bruciato l’ acqua bollita).

 

Glio boe dice cornuto agl’aseno.

Il bue dice cornuto all’ asino.

 

All’ Amereca non ce stà l’ uva.

In America non c’ è l’ uva.

 

A ghi alleva no’ porco gl’ alleva grasso ghi alleva no figlio gl’ alleva matto.

Chi alleva un porco lo fa diventare grasso, chi alleva un figlio lo fa diventare matto.

 

A essi glio più pulito tè la rogna.

Il più pulito ha la rogna.

 

Gl’ attrippato non capisce gl’ affamato.

Chi non soffre non capisce chi soffre.

 

I cazzi della pentola i sa bia glio coperchio.

Gli affari della pentola li conosce solo il coperchio.

 

Trippa piena vo reposo.

Pancia piena vuole riposo.

 

Glio figlio deglio sarto va ‘ngiro co gli cazzuni stracciati.

Il figlio del sarto va in giro con i calzoni strappati.

 

Pe ogni bottiglia ce vo gl’ appelaccio seo.

Per ogni bottiglia ci vuole il tappo suo.

 

A ghi nè bono pe glio re, nè bono manco pe la regina.

Chi non è buono per il re non è buono nemmeno per la regina.

 

Tenimo la sorte accomme aglio pecoro, nascimo cornuti e ce morimo scannati.

Abbiamo la stessa sorte del montone, nasciamo cornuti e moriamo scannati.

 

Nse padrone de lavorà quando i bovi no vonno arà.

Non sei padrone di lavorare quando i buoi non vogliono.

 

A ghi no va alla messa nè a Pasqua ne a Natale, o è turco o è cane.

Chi non va a messa ne a pasqua ne a natale o è turco o è cane.

 

Se l’ invidia fosse cacarella, a ghi no rubbio a ghi na tenella.

—————– in elaborazione —————–

 

Non so pe gl’aseni i confètti nè le mela rosa pe gli porci.

Non sono per gli asini i confetti nè le mele rosa per i porci.

 

La gatta, pe la furia ficè tutti i figli ciechi.

La gatta, per la fretta fece tutti i figli ciechi.

 

Troppi cani attorno a n’ osso.

Troppi cani intorno ad un osso.

 

Tutto gl’ anno a fa “què què”, doppo glio porco si glio magna agghì è è.

Tutto l’ anno a perdere tempo poi arriva il porco e se lo mangia chiunque sia.

 

Nsaccoppia somaro se non trova glio paro.

—————– in elaborazione —————–

 

A ghi te i denti non te lo pa, a ghi te lo pa non te i denti.

Chi ha i denti non ha il pane, chi ha il pane non ha i denti.

 

A ghi tenè foco campé, a ghi tenè lo pà se moré.

Chi ebbe fuoco campò, chi ebbe pane morì.

 

A ghi nno va alla moda che se usa, glio culo ce se brucia.

Chi non va alla moda che si usa, il culo gli si brucia.

 

Rusci e cani pezzati ammazzei appena nati.

Rossi (di capelli) e cani pezzati ammazzali appena nati.

 

Ammazza ammazza è tutta ‘na razza.

—————– in elaborazione —————–

 

Tre castegne a cardo e all’ urdemo resceno tutte coccia vente.

—————– in elaborazione —————–

 

A ghi se magna le castegne e a ghi grida viva sa Rocco.

Chi si mangia le castagne e chi grida viva san Rocco.

 

Damme lo pà ca mello magno.

Per dire di essere un tipo alla mano (Dammi il pane che me lo mangio).

 

A ghi me battezza m’ è compare.

Per dire che si è disposti a fare un favore a chi lo ha fatto a te (Chi mi battezza mi è compare).

 

Va a fa bè agl’ aseni, ca te tireno caci.

Vai a far del bene agli asini, che ti tirano i calci.

 

Cotta o cruda, glio foco l’ è veduta.

Cotta o cruda, il fuoco l’ ha veduta.

 

A ghi lo bono vino, a ghi l’ acqua de fosso, a ghi tanta carne, A ghi non po’ addorà a n’ osso.

A chi il buon vino, a chi l’ acqua di fosso, a chi tanta carne, a chi non può annusare un osso.

 

Senza quatrini nse dice messa.

Senza soldi non si dice messa.

 

Lo pà degl’ atri tè sette scorze.

Il pane degli altri ha sette scorze.

 

Caglina che no becca è già beccato.

Gallina che non becca ha già baccato.

 

Gl’ aseno porta la paglia, e gl’ aseno se la remagna.

L’ asino porta la paglia e l’ asino se la rimangia.

 

A Artena pianti i broccoli, cresceno i cortegli.

A Artena pianti i broccoli, crescono i coltelli.

 

A ghi va appresso alla moda, va spogliato.

Chi va a presso alla moda, va spogliato.

 

Circhi gl’ aseno e ce ste a cavaglio.

Cerchi l’ asino e ci stai sopra.

 

Quando monte lupone se mette glio cappeglio, glio carpinetano recaccia glio rombreglio.

Quando monte lupone si mette il cappello, il carpinetano prende l’ ombrello.

 

No` sputà pe l`aria ca doppo te recade ‘ncapo.

Non sputare in aria che ti ricade in testa.

 

A lavà glio capo agli ciucci è acqua e sapone sprecato.

A lavare la testa agli asini è acqua e sapone sprecati.

 

Alla fine della giornata o l’ azzucchi o leo azzuccata.

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La legge è accomme a la pelle degli cogliuni: andò la stiri và.

La legge è come la pelle dei genitali, dove la stiri va.

 

A ghi ntè bono capo tè bone zambe.

Chi non ha memoria ha buone gambe.

 

Quando vidi glio porceglio, curici apresso co glio funiceglio.

Per dire di non farsi sfuggire l’ occasione.

 

Alla fontana ‘papa leone nce s’attrippa no peccione ammece l’acqua ‘gjlio rapiglio ogne passo fa no miglio.

Alla fontana Papa Leone non ci si disseta un piccione invece l’ acqua del rapiglio (località montana) ogni passo fa un miglio.

 

Le matonne gira ca te regira recadeno ancima a chi le tira.

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A ghi aglio picco ,a ghi alla pala , glio più fesso alla cariola.

Chi al piccone, chi alla pala, il più fesso alla cariola.

 

Ogni peco repone la lana sea.

Ogni pecora ripone (?) la lana sua.

 

Meglio ca la trippa se crepa, ca la roba che se spreca.

Meglio un mal di pancia che sprecare il cibo.

 

A ghi caca ancima alla neve… scoprir si deve.

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