la croce del monte capreo

Descrizione della croce e della cappelletta

LA CROCE SULLA VETTA LEONE XIII DEL CAPREO


Ai diciannove monumenti stabiliti in omaggio al Redentore, quale ricordo del tempo che fu ,un Comitato di benemeriti Cittadini dell’antica regione Lepina, dietro impulso e sotto la Presidenza del conte Lodovico Pecci, volle se ne aggiungesse uno da erigersi sul Capreo. Tale monumento dovea sorgere in omaggio del XX secolo ,quale augurio a questo di essere perennemente illuminato dai fulgidi raggi della Croce di Cristo.
Il monumento che da prima sì era ideato di piccole e modeste proporzioni, quali si addicevano alle forze di un comitato locale, ha di molto cambiato, ed oggi sorge maestoso sulla vetta Leone XIII del monte Capreo. Esso resterà attraverso i secoli attestato di fede, di pace e d’amore.
Le aumentate dimensioni e la forma veramente maestosa, che ha ora il monumento, si devono al munifico intervento di Sua Santità. Molti oblatori, sì del paese che di fuori, si segnalarono per cospicue offerte: il cardinal Ciasca che assunse a sé le spese impreviste e addizionali; mons. Antonio de’ Baroni Sardi vescovo di Anagni, mons. Adami arcivescovo di Cesarea, il duca De Loubat, mons. Valeriano Sebastiani, la pia signora Frascara, i cardinali Ledochoswsky e Cassetta, la famiglia dei Conti Pecci, monsignor Carlo Pasquali ed altri.
Il monumento s’innalza sopra un edificio a forma di piramide tronca, avente 5 metri di lato fino a 4 metri di altezza e 4 metri nei 3 superiori. Copre l’edificio altro tronco di piramide, elevato sul coronamento delle prime circa 1 metro largo alla sommità m.1,50 e su di esso si innesta la Croce in ferro battuto, formata da costoloni e lamina che insieme al basamento raggiunge l’altezza di m.20,50 tanto che il cuspide del monumento trovasi a 1410 metri sul livello del mare.
Il basamento in muratura è vuoto nel suo interno e coperto da volta gotica a sesto acuto ,e misura una superficie di m.2 per lato. Le quattro facciate ne sono uguali: agli angoli robusti pilastri sostengono un arco a corda di m.2,20 che con essi aggetta dalla fronte dell’edificio cm.45.
Tanto i pilastri che l’arco sono a grosse bugne alternativamente rustiche e levigate. Nel prospetto verso Carpineto si apre l’accesso all’interno, e sopra la porta, in una lapide che segue lo stile del monumento, si legge la seguente epigrafe detta da Sua Santità Leone XIII:
JESU. CHRISTO. DEO RESTITUTAE. PER. IPSUM SALUTIS ANNO. MCM VOLSCI
La Croce come si è detto di lamina di ferro pesa 38 quintali, e nel centro di essa ammirasi una raggiera in alluminio di metri 4 di diametro.
Il disegno del monumento è opera dell’ingegner architetto cav. Antonio Camaiti. Il lavoro in ferro è stato eseguito dai fratelli Vanni di Roma e la lavorazione in pietra dai valenti scalpellini di Carpineto Angelo De Petris e Vincenzo Simoni.
Carpineto Romano, agosto 1901
Giuseppe Carlo Tornassi

Da “La voce della verità”, 30 agosto – 2 settembre 1901

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