pallio 2014 bruno donzelli

Pallio 2014 - Bruno Donzelli

“Al primo sguardo la produzione del napoletano Bruno Donzelli può apparire una sorta di stanza delle meraviglie, in cui siano raccolti i ricordi visivi di un artista che abbia compiuto un suo curioso e appassionato pellegrinaggio” (Enzo Fabiani, 1998). A partire dal 1977 fino al 1980 con la mostra dal “Casellario dell’arte” Bruno Donzelli intraprende un faticoso ed esaltante cammino dentro la pittura del Novecento scomponendo nei particolari le tele dei grandi maestri con spunti ironici e genialmente rivisitati pur senza snaturare i messaggi che lievitano la moderna pittura. E viene man mano incontrandosi tra “caselli” e “colazioni” con Carrà, Depero, Picabia, Picasso, Mirò, Magritte, Matisse, Paul Klee , Rosai e Sironi, per poi proseguire con De Chirico, Kandinski, Wharol e la sua pop art… Ricerche e contaminazioni che proseguono nel tempo attraverso “ibridazioni” di culture e di epoche spesso con accostamenti inusitati e cromatismi quasi fuoriuscenti dal quadro, ironici e in qualche modo liberatori prima di tuffarsi brevemente verso il ripiegamento umano e psicologico che sembra dare spazio alla malinconia, “ninfa gentile”, con un “Notturno dechirichiano” a contemperare quel vitalismo futurista unanimemente riconosciuto. Dall’azione alla contemplazione. Felici inizi di nuove indagini e nuove ispirazioni.

Bruno Donzelli nasce a Napoli nel 1941 e vive attualmente a Caserta. Artista di fama internazionale partecipa con grande fervore artistico alla cultura italiana ed europea. Da iniziali giovanili partecipazioni a mostre personali e collettive fin dall’anno 1960 (Premio San Fedele a Milano) inanella un lungo percorso con continue ricerche che lo porteranno a confrontarsi con l’arte italiana futurista, la Pop Art e a seguire “le orme” dei grandi artistici della pittura del XX secolo. Assidua la sua presenza nelle esposizioni italiane di maggior prestigio: Napoli, Milano (Galleria Arte Borgogna), Roma, Torino, Bologna, Ferrara (Palazzo dei Diamanti), Ascoli Piceno, Pescara, Lecce, Padova fino alla grande mostra antologica nella Reggia di Caserta. E si consacra come artista di fama internazionale in altrettante mostre come: Basilea, Barcellona (Istituto Francese), Bruxelles (Centre d’Art Actuelle), Monaco, Parigi (Galleria Georges Fall), Strasburgo (St’Art, Galleria Denis), Miami, New York e Shangai.

L’ artista, Bruno Donzelli
Quel sogno ludico di Bruno Donzelli sul cielo carpinetano

Un altro splendido sogno collettivo affidato quest’anno dal m° Bruno Donzelli alla nostra Carpineto. Un sogno antico ed ironico al tempo stesso che si invera nei medievali “pallii”, quei giochi popolari divenuti statuti in onore del patrono S. Agostino. Rappresentazione della centralità religiosa e civica, che si inquadra dentro una linea ornamentale gialla arricchita da misteriosi graffiti geroglifici quasi a contenere i colori che esplodono all’interno della rappresentazione onirica e ludica mentre un cavaliere con copricapo di latta ben saldo su di un cavallo bianco sembra involarsi verso un “anulo aereo” oltre l’azzurro di un cielo sconfinato pur senza dare sensazione di una meta agognata e raggiunta con sforzo atletico. Una attenta ricostruzione grafica, incarnazione viva ed efficace dei nostri sogni infantili fatti di cappelli di latta e di bastoni tra le gambe facendoci credere antichi invincibili cavalieri, con un desiderio lontano oltre le stelle. Ne sortisce un quadro ibrido tanto ironico e ludico quanto lirico, tanto intenso di cromatismi quanto di dinamiche futuriste, tanto colto e raffinato quanto di gusto schiettamente e gioiosamente popolare, storicizzando antichi e nuovi eventi in una commistione di colori e di memorie. Da una parte la centralità ludica e devozionale che proviene dai rinascimentali statuti civici, dall’altra la odierna rievocazione storica del “Pallio della Carriera” con la “disfida all’anulo aereo” che sa trasformarsi in ironica forza di divertimento popolare. In questo il m° Bruno Donzelli si mostra artista particolarmente attento alla lezione della storia ed ai percorsi umani, culturali e sociali che vanno sviluppandosi seguendo “le orme” dei secoli. Ed ecco allora apparirci verso l’alto, centralmente potente e protettiva, la medievale chiesa di Sant’Agostino, antico ricettacolo della religiosità eremitica agostiniana, con il suo potente campanile, esaltato faro fra le stelle aldobrandine, a sfidare anch’essa gli eventi umani, mentre sembra fare da scudo all’antico borgo di Carpineto, riverberandosi al tempo stesso sul profilo calcareo ed urbano della nostra cittadina lepina , quasi graffita sull’antica roccia del monte la Foresta.

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