pallio 2018 titti garelli

Pallio 2018 - Titti Garelli

Titti Garelli o la bellezza di un mondo incantato
di Italo Campagna
L’artista che riesce a recuperare le atmosfere gotiche dell’arte italiana
prerinascimentale e a riproporre quegli antichi dialoghi culturali con gli
splendori e gli sfarzi delle corti europee, si chiama Titti Garelli, nata a Torino
e vissuta alla “corte” di Sergio Saroni dove ha saputo sapientemente ricercare
la perfezione e la resa di particolari suggestivi. Diplomata in Scenografia
all’Accademia Albertina rimane affascinata dai nuovi messaggeri di inconsci
desideri e di egalitarie aspirazioni della moderna società: l’illustrazione
pubblicitaria, anticamera ed eccitazione dell’immaginario collettivo ,e al tempo
stesso testimonianza viva e fondamentale di una civiltà in evoluzione. Pur
avendo visto all’opera maestri come Leonetto Cappiello, Fortunato Depero,
Marcello Dudovich, ben presto si innamora delle immagini vittoriane dell’epoca
d’oro dell’illustrazione , soprattutto quando conosce Hilary Bradford, una
donna inglese, agente di illustratori e fotografi. Sarà una rivelazione fascinosa,
tanto che negli anni Ottanta molti celebri marchi industriali si affidano solo
a lei. E così si inoltra decisa verso la pubblicità impegnandosi in campagne
memorabili con le maggiori agenzie internazionali (“Mulino Bianco, Findus,
Chicco, Invicta”). Più recentemente Titti Garelli ha partecipato ad una grande
mostra collettiva “Praline d’Arte” di Sergio Mandelli in Milano nella casa-
museo Spazio Tadini, con 50 artisti di fama e di mercato come Emilio Tadini,
Emilio Isgrò, Tommaso Cascella e Omar Ronda (recentemente scomparso,
autore del nostro Pallio 2016). Ne risulta così la sua una produzione di arte

contemporanea immediata, che ha
preso la via del web, capace di parlare
con sintesi efficace ed immediata
ad un pubblico internazionale.
Ma non tutto di Titti Garelli è
riflesso dell’ obbligatorietà per una
committenza di produzione che
vuole un risultato artistico adeguato
alla resa economica e produttiva,
per cui allora si scava con la sua forte personalità una nicchia dentro i tesori
della nostra arte italiana rivisitando tra gli altri il Pisanello (sec. XV) sospeso
tra realismo e mondo fantastico popolato di figure dai colori brillanti e dai
tratti decisi o anche quel Gentile da Fabriano, che recuperando atmosfere e
colori bizantini, esalta tra le corti europee una pittura poetica e fiabesca dagli
impareggiabili elementi decorativi. Riscopre così il fascino dell’infanzia, quasi
un paradiso perduto. Ed allora nasce un connubio tra visioni medievali, che
alcuni si ostinano a chiamare “gotico” torbido e inquietante, e le atmosfere
leggere sognanti e fiabesche, che annunciano il libero mondo rinascimentale,
riproponendoci atmosfere incantate e ricche di meraviglia già presenti nelle
sue prime esposizioni dell’anno 1986 presso la galleria “Nuages” di Cristina
Taverna, alla “Marena Rooms Gallery”. Da qui inizia ad elaborare una serie
di acquerelli e dipinti ciclici: “Le Bambine Cattive, Il giro del mondo con
Ottanta bambine, le Regine gotiche”. Un prodotto sicuro sperimentale di
tecnica e di erudita ricerca e perfino di antiche mitologie, ancora capace di
incantarti e di meravigliarti.
Italo Campagna

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