cartina della montagna

Tolfo - San Tommaso

Sconosciuta agli escursionisti è rimasta la zona chiamata Tolfo ad un’ora e mezzo di mulattiera, a nord – est dell’abitato, ad una altitudine di mille metri. E’ una zona di grande interesse per le sue importanti rovine archeologiche, per i suoi magnifici panorami e per la ricchezza di vegetazione. Oggi la zona si può dire quasi totalmente abbandonata, mentre fino a pochi anni or sono dava da vivere a parecchi pastori.

Antichi abitatori vissero in questa zona montuosa come lo attestano gli avanzi di alcune costruzioni che risalgono presso a poco al II secolo a. C. Si tratta, infatti, di terrazzamenti di ville romane, costruite con gran massi di pietra calcare, dalla forma per lo più quadrata oppure rettangolare, e sistemati a strati pa­ralleli. Per giungere al Tolfo bisogna passare vicino alla chiesetta dell’Annunziata e arrivati a “Porciani”, si prende il sentiero di sinistra. Il sentiero di destra invece porta alla finissima acqua della fonte di S. Tommaso, Di fronte a questa sorgente c’è il monte Conca, erroneamente ritenuto di origine vulcanica, poiché si tratta di una dolina a forma di imbuto nella parte centrale.

Proseguendo sulla destra di S. Tommaso, si arriva all’acqua “Damma”, cosiddetta perché un tempo vi si abbeveravano i daini (a proposito, attualmente presso il Pian della Faggeta si sta tentando di ripopolare la nostra zona con daini, cinghiali, fagiani e pernici, animali tipici di questa montagna che un domani dovrebbe formare il Parco dei Lepini).

Passando poi per le “Toscane”, le “Campetelle” si arriva alla bellissima radura del monte “Melaina”. Per ritornare a Carpineto si può completare il giro attraversando la “Lestra”, “Casale Scarano” dove recentemente la Forestale ha compiuto una efficace rimboschimento di pini domestici e pini d’Aleppo: vi si trova anche un rifugio.

Quindi si arriva alla sorgente del Carpino che si trova a 930 m. dal livello del mare. L’ingegnere Olivieri nel 1888, per ordine di Leone XIII, seguendo le vene, fece una galleria di 400 m. con mine di dinamite. Una seconda galleria di 90 m. si congiunge alla prima che fu ridotta a cinque vasti serbatoi contenenti 7000 m3 d’acqua. I serbatoi sono disposti l’uno sull’altro e mediante una valvola posta sul fondo di ciascuna, agisce automaticamente e travasa le acque in quella inferiore. Per arrivare al paese basta immettersi sulla sottostante strada Carpinetana.

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