panorama antico di carpineto romano

La Seconda Guerra Mondiale

I Lepini per la loro posizione geografica vanno a incunearsi lungo le due vecchie strade romane Appia e Casilina, come dire Cassino e Anzio. Siamo nel 1943: i tedeschi scelgono le retrovie più appartate per ristabilirsi dalle fatiche di guerra e rientrare in duello con maggior forza di prima e Carpineto appunto viene scelta come meta di soggiorno montano.

La chiesa di S. Pietro, Villa Marilena, il Casino, la caserma nonché alcune case private divengono alloggiamento di truppe della divisione Herman Goring, mentre la villa dell’Isola si trasformerà in ospedale per 300 feriti slovacchi: l’occupazione è cominciata il 7 novembre 1943 e si protrarrà fino alla fine di maggio del 1944, quando Roma si trasformerà in “città aperta”.

I tedeschi vigilano dai Lepini e quotidianamente si rinfrancano nella pace di questi monti.
Il coprifuoco è severo ed il Podestà, al sentore che alcuni ardimentosi stanno già organizzandosi sui monti, si affretta ad assicurare l’alto comando che la popolazione “nutre non dubbi sentimenti di leale amicizia per i valorosi camerati tedeschi”.

Ma Cassino cede e gli automezzi, i carri armati, i carri tigre sfilano fragorosamente verso la capitale. Aerei alleati avvistano dall’alto la nostra cittadina che pare pronta ad una resistenza tedesca: un tonfo sordo dopo un silenzio terribile, una vampata di polvere si dilegua lungo gli stretti vicoli del paese: è stata bombardata via La Costa!

Lo strazio di dolore dei feriti, gli urli dei parenti scampati che scavano tra le macerie disseppellendo vite ormai spezzate, mostra tutta l’inutile disumanità della guerra. Il comando tedesco si ritira, minando i vari ponti che da Maenza conducono a Carpineto: ci sono ancora morti civili. Intanto il ponte di San Pietro, nel pieno centro dell’abitato, il Casino, (sede delle ope­razioni tedesche) esplodono ad un tempo, rovinando case e tetti.

I tedeschi corrono verso Roma e gli Alleati entrano a Carpineto: non è la liberazione ma le tristi conseguenze di una guerra spaventosa, morale che il paese deve sopportare così come rivivono nelle sequenze cinematografiche de “La Ciociara”.

Ancora una volta quella che l’uomo aveva faticosamente costruito, viene in tanto poco tempo ridotto ad un cumulo di macerie e Carpineto sembra aver accumulato in pochi mesi tutti gli orrori di guerra da cui era stata preservata da secoli, causa la sua ubicazione tra i monti Lepini, che erano un baluardo naturale.

Allo smarrimento seguì una febbrile opera di ricostruzione: case, strade, chiese, riebbero un nuovo volto e sembrò ad un certo punto che il potere pubblico riuscisse ad emulare i tempi in cui Leone XIII, il più grande carpinetano, innalzava opere meravigliose.

ciambelle anice

Prodotti Tipici

Visita il negozio online dove puoi trovare i prodotti tipici e tradizionali di Carpineto, da ordinare e con spedizione in tutto il mondo.

scorcio carpineto

Case e Alloggi in Affitto

Se vuoi visitare il Paese e cerchi un alloggio qui puoi trovare diverse soluzioni, comode e accoglienti, in base alle tue esigenze.